di Sonia Cosco da http://neuramagazine.altervista.org/Neurablog/vetri-dartista-altare/
Non solo Murano, dunque. Anche in provincia di Savona si nasconde un borgo, Altare, che ha tante storie di vetro da raccontare: tra arte, artigianato e design e ci sono artisti, come Rosanna La Spesa, che creano magie di vetro e luce.
Uno dei vetri artistici più famosi ed enigmatici della storia dell’arte contemporanea è sicuramente il Grande Vetro di Duchamp. Opera rompicapo a cui l’artista lavora dal 1915 al 1923. Una sorta di environment che nel tempo ha cambiato se stesso – nel moltiplicarsi dei significati – e l’artista stesso. Il titolo completo è La Sposa messa a nudo dai suoi Scapoli ed è una firma della problematicità interpretativa che caratterizza le opere di un genio della contemporaneità. Forse, solo una provocazione per chi vuole a tutti i costi cercare un senso. Ma non solo Duchamp, anche altri grandi della storia dell’arte si sono confrontati con la tecnica vetraria: César, Tony Cragg, Lucio Fontana, Da Graham, Orlan, Joseph Kosuth, Man Ray, Jean Arp.
Fragilità e preziosità del vetro, figlio di magiche alchimie e di necessità pragmatiche, di espressione creativa e tecnica. Il vetro può essere opera d’arte, boccetta per i medicinali, materiale industriale. Sarà per questo che gli eventi dedicati al vetro rimangono sempre a metà strada tra arte, artigianato e design, come Altare Vetro Design e Altare vetro Arte, due appuntamenti che fino al 4 novembre ci portano a scoprire un piccolo borgo nella provincia di Savona, Altare, con una kermesse dedicata all’arte vetraria tra mostre, incontri, laboratori.
L’evento è stato ideato da Maria Teresa Chirico ed Enzo L’Acqua, promosso da ISVAV (Istituto per lo Studio del Vetro e dell’Arte Vetraria) e dal Museo dell’arte vetraria altarese. Ospite d’onore è l’architetto e designer Enrico Bona che unisce tecniche antiche e tecnologie d’avanguardia e ha creato per l’occasione Altarina ― un abat-jour di piccole dimensioni che manda luce bianca attraverso gli effetti cromatici del vetro soffiato ― e Arcubaleni, cubetti disegnati dallo stesso Enrico Bona che diventano segnaposti, portafoglietti e portafotografie.
Tutti sappiamo (e Glass Stress, evento collaterale alla Biennale di Venezia 2009, ce lo aveva ribadito con un grande evento) quanto Venezia e il piccolo centro di Murano leghino la loro storia al vetro. Quelli che pochi invece sanno è che, se le cose fossero andate diversamente ― e questa non è sede per analizzare i “se” ― anche Savona avrebbe avuto la sua Murano, perché Altare, paese della provincia, è stata per secoli fucina e laboratorio di vetro artistico e artigianale (oggi anche industriale) e la lavorazione del vetro ha caratterizzato anche la vita economica e sociale del paese.
Si tratta di una lavorazione introdotta nel Medioevo forse da vetrai di origine fiamminga o da monaci benedettini che creano le prime fornaci. Inizialmente il vetro si crea per uso farmaceutico, poi diventa espressione artistica.
Ci sono minuscoli paesi che, del poco che hanno, riescono a farne volano turistico, economico, artistico, culturale, ci sono minuscoli paesi che, del tanto che hanno, rischiano di perderne a poco a poco i pezzi. Ecco perché sono importanti iniziative come queste, pur nella consapevolezza che ci sono aspetti migliorabili. Gli eventi dedicati al vetro, come Altare Fest Glass quest’estate o come Altare Vetro Design adesso, si stanno moltiplicando, perché si sente finalmente l’urgenza di mostrare un passato ― e un presente ― di lavorazioni artistiche e artigianali pregiate, di sensibilizzare il pubblico e gli studenti ad avvicinarsi alla lavorazione e suggestione del vetro, in contesti in cui designer e artisti si confrontano con i maestri vetrai, in uno scambio di competenze e sensibilità.
Quello del vetro è fenomeno straordinario, esperienza estetica dalle sfumature alchemiche e, come già sottolineato, molti sono gli artisti che s’invaghiscono del materiale e si cimentano nel trasformarlo in espressione creativa, ma difficilmente si trovano persone che esprimono la loro arte solo ed esclusivamente attraverso il vetro. Un’artista della provincia savonese, la cui produzione è legata in particolar modo al vetro, è Rosanna La Spesa, reduce da una mostra presso le Grotte dei Dossi (Cn), in cui le sue installazioni dialogavano ― sospese ― con l’ambiente naturale. «Mi sono innamorata del posto e quindi ho deciso di esporre le mie opere qui» dichiara l’artista «e la presenza dell’illuminazione ha permesso di dare rilievo alle opere». Quello che si valorizza è dunque l’aspetto etereo delle opere in vetrofusione, il connubio interessante con le concrezione delle grotte molto colorate per la ricchezza di ferro e altri minerali. «L’incontro tra arte e natura è già insito in molte mie opere per i temi a cui mi sono da sempre ispirata ― l’acqua, le rocce, la luce, i sassi, i fossili ― che fanno parte della mia poetica e la scelta di esporre in tal contesto è stata spontanea, senza dimenticare la denuncia delle problematiche che insidiano costantemente questi luoghi dell’anima, patrimonio dell’umanità».
Per info su Altare Vetro Design
Museo dell’Arte Vetraria Altarese
Piazza Consolato 4 – 17041
019 584734
www.museodelvetro.org
info@museodelvetro.org